Analisi di Mercato

Le Bugie del Mercato

Il mercato è spesso ingannevole e attrae i trader con il canto irresistibile delle sirene di Ulisse. Ma il nostro compito è interpretare correttamente i grafici, con le orecchie ben tese ad accogliere i primi scricchiolii ma sorde alle tentazioni.

Due settimane fa segnalavo la risonanza di una serie di indicatori di sentiment che avevano dato quasi simultaneamente segnali rialzisti: il primo allarme. La scorsa settimana evidenziavo come l’inerzia del prezzo fosse in graduale aumento e il mercato stesse conseguentemente perdendo forza: il secondo allarme. Questa settimana i segnali si sono fatti ancora più evidenti, intaccando la struttura del prezzo che dopo il massimo storico di Mercoledì è sceso rompendo il minimo delle ultime due settimane.

Ma vediamo in dettaglio cosa ha fatto il prezzo.

NH-NL index

Nell’inserto: la barra di Venerdì ha aperto poco sotto +1ATR, è scesa fino a lambire la Value Zone chiudendo in serata 1 punto sopra alla +1ATR e sopra al breakout di Novembre: un pullback to value che mi pare poco credibile. Nel contempo, tutti i timeframe dell’indice NH-NL, escluso l’annuale, sono scesi, le New Highs sono diminuite, le New Lows sono rimaste stabili. Le divergenze tra NH-NL e prezzo (frecce rosse) continuano. L’Impulse è blu sul settimanale e sul giornaliero: sono permessi i trade in ogni direzione.

VIX index e %ATR

Anche la volatilità ha smesso di essere compiacente: a sinistra, il %ATR si è appiattito intorno al 10%: si trova ancora in una zona tranquilla (ovvero sotto al 15%), ma la struttura è cambiata. Il VIX da invece segnali di nervosismo molto più evidenti: dopo aver trovato il solito supporto a 20 – un livello che non rompe mai al ribasso dal bear market di Febbraio – ha oltrepassato la Bollinger superiore intraday: mettiamo questo dato insieme alla price action sull’S&P500 discussa prima e otterremo una conferma delle basse probabilità di continuazione al rialzo.

La volatilità al rialzo non è solo una brutta notizia, ma anche una opportunità di trading come descritto in questo articolo.

Bond oscillator (sinistra) – Titoli > 50 SMA (Destra)

Ulteriori segnali di debolezza arrivano dai titoli dell’S&P500 e di tutto il listino americano al di sopra della loro media 50 (destra): una lieve ma significativa divergenza ribassista conferma che gli ultimi rialzi sono sostenuti da sempre meno titoli. A sinistra, il Bond Oscillator che valuta la relazione tra il trentennale USA (ETF TLT) e l’equity (ETF SPY), è anch’esso in divergenza negativa.

Per decidere del nostro trading occorre evitare di attendere che il mercato scenda a rompicollo: quando accade è troppo tardi sia per chiudere i long che per aprire gli short. Un mercato con un rapporto rischio/beneficio sfavorevole, come questo, è sufficiente per essere guardinghi, proteggere le posizioni in guadagno o prendere profitto, posticipare a tempi migliori l’apertura di nuovi trade, cercare qualche timido short. Il pullback di Venerdì potrebbe anche guadagnare qualche punto, ma si tratterebbe comunque di un movimento sorretto da poca forza: attendere le situazioni che offrono le migliori probabilità è un vantaggio che pochi si concedono.

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